RESPONSABILITÀ DELLA REGIONE PER DANNI PROVOCATI DALLA FAUNA SELVATICA
Giacomo (nome di fantasia per motivi di privacy) ci espone il seguente caso.
Ai primi di marzo si trovava a percorrere , a bordo del proprio autoveicolo una strada statale dell'entroterra ligure, intorno alle 18.00 di sera, quando improvvisamente un grosso cinghiale attraversava la strada.
Giacomo non riusciva ad evitare l'impatto con l'animale.
Il veicolo di proprietà di Giacomo subiva gravi danni e il cinghiale, seppur ferito, riusciva ad allontanarsi verso i boschi posti ai lati della strada.
A bordo dell'autoveicolo di proprietà di Giacomo e condotto da quest'ultimo si trovava, in qualità di passeggero, l'amica Alessia (nome di fantasia per motivi di privacy).
Da indagini svolte da Giacomo il nostro lettore veniva a sapere che altri automobilisti avevano segnalato alle Autorità competenti il passaggio di cinghiali proprio in quel punto esatto.
Giacomo ci chiede se può ottenere un risarcimento dalla Pubblica amministrazione e quale sia il soggetto al quale chiedere tale ristoro.
Mi sento di poter tranquillizzare Giacomo.
In questi casi, infatti, è possibile richiedere un risarcimento dei danni alla Regione, in quanto responsabile della custodia della fauna selvatica.
Inoltre, nella vicenda descritta dal nostro lettore, giocano a favore di quest'ultimo due elementi: prima di tutto l'amica Alessia può testimoniare a favore del nostro lettore circa l'esatta dinamica del sinistro, in secondo luogo, il fatto che altri automobilisti avessero in passato segnalato che in quel punto erano soliti attraversare dei cinghiali non può mandare esente da responsabilità la Regione che non potrà affermare di non poter controllare ogni tratto di strada pubblica o che il sinistro è stato causato da un fatto fortuito.
Più precisamente, la giurisprudenza della Corte di Cassazione afferma che la Regione, per andare esente da responsabilità, deve fornire la prova liberatoria del caso fortuito (si veda, da ultimo, Cass. Ord. 6/04/2025), ossia che la condotta dell'animale si è posta totalmente al di fuori della propria sfera di controllo ed è stata posta in essere in maniera inevitabile e il fatto di sarebbe verificato anche se fossero state adottate le più adeguate e diligenti misure (si veda anche Cass. n. 7969 del 2020).
La prova del fatto che in quello specifico luogo vi fosse abituale passaggio di animali, avrebbe dovuto, invece, onerare la Regione di porre in essere gli opportuni accorgimenti tecnici per impedire l'attraversamento della fauna selvatica (ad esempio con l'apposizione di reti metalliche)
Pertanto ritengo che la domanda risarcitoria eventualmente proposta da Giacomo possa trovare accoglimento.






